C’era una volta, in una città prospera chiamata Hamelin, un problema che affliggeva i suoi abitanti: un’invasione di topi. Questi roditori, innumerevoli e voraci, avevano preso possesso delle strade, delle case e dei negozi, rendendo la vita quotidiana insopportabile. Ogni tentativo di liberarsi di loro, da parte dei cittadini, si rivelava vano. I gatti erano impotenti, le trappole inefficaci e la paura si diffondeva tra la popolazione.

Un giorno, mentre la città era in preda al panico, apparve un misterioso pifferaio. Indossava un cappotto colorato e un cappello a cilindro, e portava con sé un flauto di legno che brillava alla luce del sole. La gente, incuriosita, si radunò attorno a lui. Il pifferaio si presentò come un esperto cacciatore di topi e offrì la sua assistenza. Prometteva di liberare la città dai topi in cambio di una ricompensa: mille monete d’oro.
I cittadini, disperati e pronti a pagare pur di liberarsi del problema, accettarono. Il pifferaio, con un sorriso enigmatico, cominciò a suonare il suo flauto. Le note melodiose si diffusero nell’aria, e in un istante, i topi iniziarono a emergere dalle loro tane. Si radunarono attorno a lui, come se fossero ipnotizzati dalla musica. Il pifferaio, continuando a suonare, si allontanò dalla città, seguito da una miriade di topi che lo seguivano in fila indiana.

La scena era incredibile: i cittadini osservavano increduli mentre il pifferaio guidava i topi verso il fiume. Quando raggiunsero le rive, il pifferaio suonò una melodia ancora più accattivante, e i topi, attratti dalla musica, saltarono nell’acqua e affogarono. La città era finalmente libera dai topi, e i cittadini si rallegrarono.
Tuttavia, quando il pifferaio tornò per ricevere la sua ricompensa, i cittadini, ora sollevati, si rifiutarono di pagarlo. “Hai solo suonato una melodia,” dissero. “Non vale mille monete d’oro!” Il pifferaio, deluso e arrabbiato, si allontanò, promettendo che si sarebbe vendicato.
La notte seguente, il pifferaio tornò alla città, ma questa volta non suonò il flauto. Invece, cominciò a suonare una melodia dolce e malinconica. I bambini, attratti dalla musica, si affacciarono alle finestre e uscirono di casa, seguendo il suono incantevole. Il pifferaio li guidò lontano dalla città, attraverso boschi e colline, fino a raggiungere una valle incantata.

I genitori, accorgendosi della scomparsa dei loro figli, entrarono nel panico. Cercarono ovunque, ma non riuscirono a trovare traccia dei piccoli. La città, un tempo vivace, divenne un luogo di tristezza e rimpianto. Solo allora compresero il valore della parola data e il peso delle loro azioni.
Nel frattempo, il pifferaio si era stabilito nella sua nuova dimora con i bambini, che si divertivano a giocare e cantare. Ogni giorno, il pifferaio insegnava loro a suonare strumenti e a danzare. I bambini erano felici, ma la nostalgia per i loro genitori cresceva dentro di loro. Un giorno, uno di loro si fece coraggio e chiese al pifferaio se potessero tornare a casa. Il pifferaio, colpito dalla richiesta, decise di lasciarli tornare, ma solo se avessero promesso di non dimenticare mai la magia della musica.

I bambini, entusiasti di tornare a casa, accettarono. Tornarono a Hamelin, dove furono accolti dai loro genitori con lacrime di gioia e sollievo. Raccontarono le meraviglie della valle incantata e della musica del pifferaio. La città, purtroppo, era cambiata: i cittadini avevano imparato una lezione importante sul rispetto e sull’onore delle promesse.
Da quel giorno, Anche se non tornò mai più, la sua musica rimase nel cuore di tutti. Ogni anno, in suo onore, si celebrava una festa in cui i cittadini suonavano strumenti e danzavano, ricordando l’importanza di mantenere le promesse e di rispettare chi offre aiuto. Hamelin non dimenticò mai il pifferaio

E così, la leggenda del Pifferaio Magico visse per sempre, insegnando a generazioni future che le parole e le promesse hanno un valore inestimabile, e che la musica, con il suo potere incantatore, può unire e liberare, ma può anche portare a conseguenze inaspettate.
Morale della storia
La storia del Pifferaio Magico ci insegna che è fondamentale rispettare gli accordi e le promesse fatte. La musica ha un potere straordinario, ma deve essere usata con saggezza. La vera ricchezza non risiede nel denaro, ma nei legami di fiducia e nelle relazioni umane.

