C’era una volta un bambino di nome Gabriele. Gabriele era un bambino vivace e curioso, pieno di energia e sempre pronto a scoprire il mondo che lo circondava. Tuttavia, c’era una cosa che lo preoccupava: l’idea di andare all’asilo. Ogni volta che i suoi genitori parlavano di questo nuovo inizio, Gabriele si chiudeva in sé stesso, con un’espressione di disapprovazione sul volto.
La Paura dell’Ignoto
La mattina in cui doveva iniziare l’asilo, Gabriele si svegliò con un nodo nello stomaco. “Non voglio andare!” esclamò, tirandosi le coperte fino al mento. La sua mamma entrò nella stanza e cercò di confortarlo. “Ma tesoro, all’asilo ci saranno tanti bambini con cui giocare e tante attività divertenti!” disse, cercando di sollevare il morale del piccolo.
“Ma io non conosco nessuno,” rispose Gabriele, la voce tremante. “E se non mi piace? E se nessuno gioca con me?” Le sue paure erano reali e sentiva che nessuna parola potesse rassicurarlo.
La Prima Giornata
Nonostante le sue proteste, i genitori di Gabriele lo vestirono e lo portarono all’asilo. Quando arrivarono, Gabriele si guardò intorno con occhi spalancati. C’erano colori ovunque: giochi, disegni appesi, e bambini che correvano e ridevano. Ma per Gabriele, tutto ciò sembrava sovrastarlo. Si sentiva piccolo e vulnerabile in mezzo a tanta confusione.
La maestra, una donna gentile di nome Laura, si avvicinò lentamente a lui e glielo chiede ti senti triste? . “Ti chiami Gabriele vero ? , Benvenuto all’asilo, Vuoi venire a vedere i giochi con me?” Ma Gabriele scosse la testa, rimanendo vicino ai suoi genitori. “Non voglio,” mormorò, sentendosi sopraffatto.
Un Inizio Difficile
Durante la giornata, Gabriele si sedette in un angolo della stanza, osservando gli altri bambini che si divertivano. Vedeva due bambini costruire una torre di blocchi e un altro che disegnava con i colori. Ma non riusciva a trovare il coraggio di unirsi a loro. Ogni volta che qualcuno si avvicinava, lui si ritraeva, temendo di essere rifiutato.
A un certo punto, la maestra Laura si avvicinò di nuovo. “Gabriele, vuoi provare a disegnare con noi?” chiese, mostrando un foglio bianco e dei colori vivaci. Gabriele guardò il foglio, ma il pensiero di essere solo lo fece sentire triste. “No, grazie,” rispose, abbassando lo sguardo.
La Magia dell’Amicizia
Il pomeriggio cominciò a passare e Gabriele si sentiva sempre più solo. Ma proprio quando stava per rinunciare, accadde qualcosa di magico. Una bambina dai capelli ricci, di nome Chiara, si avvicinò a lui. “Ciao! Perché sei seduto qui da solo?” chiese con un sorriso amichevole.
“Non voglio stare qui,” rispose Gabriele, sentendosi un po’ più aperto. “Non conosco nessuno e non mi piace.” Chiara lo guardò con comprensione. “Anche io ero un po’ spaventata il primo giorno. Ma guarda, possiamo essere amici!” disse, tendendo la mano.
Gabriele esitò, ma la sincerità di Chiara lo colpì. Decise di prendere la sua mano e, con un sorriso timido, la seguì verso i giochi. In quel momento, il suo cuore cominciò a sentirsi un po’ più leggero.
Scoprire il Mondo
Con Chiara al suo fianco, Gabriele iniziò a esplorare l’asilo. Giocarono insieme con i blocchi, costruendo torri sempre più alte, e si divertirono a colorare disegni colorati. Gabriele scoprì che l’asilo non era affatto male. Anzi, era pieno di sorprese e avventure.
Durante il pranzo, Gabriele e Chiara si sedettero insieme. “Hai portato il tuo panino preferito?” chiese Chiara, curiosa. Gabriele annuì, mostrando il suo panino al prosciutto. “Anche io!” esclamò Chiara, e così iniziarono a parlare dei loro cibi preferiti, ridendo e condividendo storie.
La Trasformazione
Con il passare dei giorni, Gabriele iniziò a sentirsi sempre più a suo agio all’asilo. Ogni mattina, si svegliava con una nuova energia, pronto a scoprire cosa lo aspettava. Non solo aveva fatto amicizia con Chiara, ma anche con altri bambini. Insieme, giocarono a nascondino, costruirono castelli di sabbia e parteciparono a giochi di gruppo.
Un giorno, la maestra Laura organizzò una festa di compleanno per tutti i bambini nati in quel mese. Gabriele era entusiasta! Non solo si sarebbe festeggiato il suo compleanno, ma avrebbe potuto condividere la gioia con i suoi nuovi amici. Prepararono decorazioni colorate, cibo, dolcetti con una crostata di frutta buonissima, e l’atmosfera era carica di entusiasmo.
La Grande Festa
Il giorno della festa, Gabriele si sentiva come un re. I suoi amici gli cantavano “Tanti auguri a te” mentre soffiava sulle candeline della torta. “Grazie a tutti!” esclamò, il cuore colmo di felicità. In quel momento, si rese conto che l’asilo era diventato un posto speciale per lui, un luogo dove poteva essere se stesso e divertirsi.
La festa continuò con cibo in abbondanza, giochi e risate. Gabriele si sentiva finalmente parte di qualcosa di grande e bello. Le sue paure iniziali sembravano un ricordo lontano. Aveva imparato che, affrontando l’ignoto, poteva scoprire amicizie e avventure meravigliose.
Un Nuovo Inizio
Da quel giorno, Gabriele non ebbe più paura di andare all’asilo. Ogni mattina, si svegliava con un sorriso, pronto a scoprire nuove avventure con i suoi amici. La sua vita era cambiata, e tutto grazie al coraggio di affrontare le sue paure e alla gentilezza di Chiara.
Gabriele imparò che a volte, le cose che temiamo di più possono rivelarsi le più belle. L’asilo non era solo un luogo di apprendimento, ma un posto dove le amicizie fioriscono e i sogni diventano realtà. E così, con il cuore pieno di gioia e gratitudine, Gabriele visse felice, pronto ad affrontare ogni nuova giornata.