Nemilio era un vivace pesciolino arancione che viveva in un confortevole acquario nella casa di una gentile famiglia. Fin da quando era nato, Nemilio aveva sempre sognato di esplorare il vasto e misterioso oceano. Sentiva che il suo posto non era in quella piccola vasca, ma in mezzo alle onde azzurre e ai coralli colorati.
Purtroppo, Nemilio non sapeva nulla della sua famiglia o delle sue origini. Era stato catturato quando era ancora molto piccolo e non ricordava nulla della sua vita precedente. Tutto ciò che conosceva era quell’acquario, i pesci che lo circondavano e i gentili proprietari che si prendevano cura di lui.
Ogni giorno, Nemilio nuotava avanti e indietro nella sua vasca, guardando incantato fuori dalla grande finestra di vetro. Vedeva gli uccelli volare liberi nel cielo, i bambini giocare nel parco e le macchine passare per la strada, e si chiedeva come sarebbe stata la vita nell’oceano aperto.
“Chissà com’è là fuori?” si domandava Nemilio. “Ci saranno altri pesci come me? E mamma e papà, dove sono?”
Finalmente, un giorno Nemilio decise che non poteva più aspettare. Doveva assolutamente scoprire il mondo al di là di quell’acquario! Mentre la famiglia era a pranzo, Nemilio nuotò velocemente verso la superficie e saltò fuori dall’acqua, cadendo sul pavimento.
“Ahi! Che male!” esclamò Nemilio, sentendo le sue pinne bruciare. Ma non si perse d’animo e iniziò a strisciare verso la porta finestra, che dava direttamente sull’esterno.
Dopo una lunga e faticosa traversata, Nemilio riuscì finalmente ad arrivare fuori. Si trovava in un bellissimo giardino, con fiori colorati e alberi rigogliosi. Nuotando nello stagno dei pesci, Nemilio si sentiva finalmente libero!
Ma la sua gioia durò poco, perché all’improvviso un enorme gatto nero apparve davanti a lui, fissandolo con i suoi grandi occhi verdi.
“Ehi, tu! Che ci fai qui fuori?” miagolò il gatto, avvicinandosi minaccioso.
Nemilio rabbrividì di paura, ma non si perse d’animo. “Io… io sto cercando l’oceano! Devo trovare la mia famiglia!”
Il gatto lo guardò perplesso. “L’oceano? Ma sei impazzito? Qui non c’è nessun oceano, solo il mio giardino. Dovresti tornare dentro, prima che ti succeda qualcosa di brutto.”
Nemilio scosse la testa determinato. “No, non posso tornare indietro! Devo continuare a cercare, anche se non so dove andare. Voglio scoprire il mondo e trovare i miei genitori!”
Il gatto lo guardò con compassione. “Povero piccolo pesce, sei davvero coraggioso. Ma temo che non riuscirai mai a raggiungere l’oceano da solo. Lascia che ti aiuti io.”
E così il gatto prese delicatamente Nemilio tra le zampe e lo riportò dentro l’acquario, rimettendolo con cura nell’acqua. Nemilio era sconsolato, ma il gatto gli sussurrò: “Non ti preoccupare, troverò il modo di aiutarti a raggiungere il tuo sogno. Aspettami qui, torno subito!”
Il gatto uscì di corsa dal soggiorno, lasciando Nemilio a sperare che davvero lo avrebbe aiutato a realizzare il suo grande desiderio di esplorare l’oceano.
Passarono i giorni, e Nemilio aspettava ansiosamente il ritorno del gatto. Ogni volta che sentiva un rumore, si aspettava di vederlo riapparire con una soluzione per la sua fuga. Ma il gatto non tornava, e Nemilio iniziava a perdere la speranza.
Una mattina, però, accadde qualcosa di inaspettato. La famiglia aprì la finestra del soggiorno, e una leggera brezza entrò nella stanza. Nemilio sentì immediatamente l’irresistibile richiamo dell’oceano, e senza esitare saltò fuori dall’acqua, planando delicatamente sul davanzale.
“Finalmente, sono libero!” esclamò Nemilio, mentre il vento gli accarezzava le pinne. Senza perdere tempo, si lanciò giù dal davanzale, atterrando sull’erba bagnata del giardino. Nemilio nuotò con tutte le sue forze, attraversando il prato e raggiungendo il cancello che dava sulla strada.
Superato l’ostacolo, si ritrovò su un marciapiede affollato di persone. Doveva stare attento a non essere calpestato dai passanti, ma la sua determinazione era più forte di qualsiasi paura.
Dopo aver attraversato diverse strade e superato numerosi pericoli, Nemilio riuscì finalmente a raggiungere un grande parco. Davanti a lui si estendeva uno specchio d’acqua, e Nemilio capì che doveva essere un lago. Senza esitare, si tuffò in quella distesa azzurra, nuotando con gioia.
Ma presto si rese conto che non era l’oceano che tanto sognava. Il lago, per quanto vasto, non era il suo vero obiettivo. Deluso, Nemilio riprese il suo viaggio, nuotando instancabilmente lungo il corso d’acqua.
Dopo ore di faticosa navigazione, Nemilio vide finalmente in lontananza l’immensità dell’oceano. Il suo cuore batteva all’impazzata mentre si avvicinava a quella distesa infinita di blu. Finalmente aveva raggiunto il suo sogno!
Tuffandosi nell’acqua salata, Nemilio si sentì come a casa. Nuotava libero e spensierato, esplorando i meravigliosi fondali marini. E mentre osservava i pesci colorati e i coralli, Nemilio ebbe la sensazione di essere osservato da qualcuno.
Improvvisamente, una grossa ombra si avvicinò a lui. Nemilio rabbrividì di paura, ma quando la creatura si avvicinò di più, rimase stupefatto: era un enorme pesce pagliaccio, con le sue striature arancioni e bianche.
“Benvenuto nell’oceano, piccolo Nemilio!” disse il pesce pagliaccio con una voce profonda e rassicurante. “Ti stavamo aspettando.”
Nemilio non riusciva a credere ai suoi occhi. “Voi… voi mi conoscete? E come fate a sapere il mio nome?”
Il pesce pagliaccio sorrise. “Siamo la tua famiglia, Nemilio. Tua madre e tuo padre ti stavano cercando da molto tempo. Finalmente sei tornato a casa.
Nemilio sentì le lacrime di gioia rigargli le guance. Aveva finalmente trovato il suo posto nel mondo, la sua vera famiglia. E mentre nuotava tra gli abbracci affettuosi dei suoi genitori, Nemilio sapeva che da quel momento in poi la sua vita sarebbe stata un’avventura meravigliosa, piena di scoperte e di amore.