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Diventare un Mago

Il Ragazzo che Voleva Diventare un Mago

raccontitaliani, 27 Febbraio 202520 Aprile 2025
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C’era una volta , in un paesino arroccato tra le montagne di Valbruna, un ragazzino di nome Luca con un sogno grandioso: diventare un mago potentissimo. Ogni notte, studiava libri polverosi di incantesimi, provando a trasformare sassi in caramelle… con risultati esplosivi (e capelli sempre più arruffati).

Un giorno, sentì parlare della Grotta delle Luci Eterne, dove si diceva fosse nascosto lo Scettro di Cristallo, un oggetto magico che donava poteri straordinari. «Lo troverò e diventerò il mago più forte!» dichiarò, infilando in fretta uno zaino pieno di mappe e biscotti alla cannella.

Nel bosco, incontrò Bianca, una lepre bianca con gli occhi color lavanda che parlava in rima:
«Oh giovane audace, perché corri alla cieca?
La grotta è protetta da un’ombra capace!»
«Non mi fermerà!» rispose Luca, ignorando il consiglio.

Arrivato alla grotta, trovò un portale bloccato da un enigma:
«Per aprire la via,
servono tre chiavi:
una di pazienza, una di ascolto, una di allegria.»

Luca, impaziente, provò a rompere il portale con un incantesimo, ma scatenò una valanga di sassi! Fu salvato da Teo, un bambino del villaggio che lo aveva seguito in segreto.
«Serve un piano, Luca!» disse Teo, mostrando una mappa dettagliata. «La pazienza è la prima chiave, ricordi?». Andarono al suo cottage per pianificare la sua strategia

Insieme, superarono prove basate sull’aiutarsi a vicenda:

  • Pazienza: Raccogliere gocce di rugiada da fiori parlanti.
  • Ascolto: Decifrare i consigli del vento tra le rocce.
  • Allegria: Ballare una tarantella con gli spiriti del bosco.

Quando aprirono il portale, trovarono non uno scettro… ma uno specchio magico. Riflessa in esso, Luca vide non un mago solitario, ma se stesso insieme a Teo e Bianca, ridere e lottare fianco a fianco.

Una voce risuonò:
«Il vero potere non è nella magia,
ma nel cuore che condivide ogni fatica.»

Luca capì allora che l’amicizia era la magia più forte. Tornò a Valbruna insegnando incantesimi a tutti i bambini, trasformando il villaggio in un luogo dove la collaborazione brillava più di qualsiasi scettro.

Luca, Teo e Bianca si guardarono negli occhi, emozionati per aver superato le prove e aperto il portale. Ma la loro avventura non era ancora finita. Oltre lo specchio magico, un sentiero di luce si snodava verso una stanza misteriosa, illuminata da cristalli che fluttuavano nell’aria.

«Questo deve essere il cuore della Grotta delle Luci Eterne!» esclamò Luca, avanzando con passo deciso. Ma appena misero piede nella stanza, un’ombra oscura si materializzò davanti a loro, assumendo la forma di un enorme drago fatto di fumo.

Il Drago dell’Ombra, con occhi rossi come brace, parlò con una voce profonda:
«Chi osa disturbare il mio riposo?»

Bianca tremò leggermente, ma rispose con coraggio:
«Non siamo qui per rubare o distruggere,
ma per imparare e crescere!»

Il drago li fissò a lungo, poi rise fragorosamente. «Molti hanno cercato lo Scettro di Cristallo per ottenere potere, ma voi portate qualcosa di diverso… Mostratemi ciò che avete imparato nel vostro viaggio!»

Luca capì che il drago non cercava forza o magia, ma voleva mettere alla prova il loro cuore. Si voltò verso Teo e Bianca e sussurrò: «Dobbiamo lavorare insieme come abbiamo fatto finora.»

Le Tre Prove Finali

Il Drago dell’Ombra propose tre prove finali, ognuna legata a una qualità che avevano già dimostrato:

– La Prova della Pazienza

Il drago chiese loro di costruire una scala fatta di cristalli fluttuanti per raggiungere una stella sospesa nel cielo della grotta. I cristalli si muovevano continuamente, e ogni tentativo affrettato faceva crollare la scala. Teo suggerì di osservare i movimenti dei cristalli con calma e aspettare il momento giusto per posizionarli. Dopo molti tentativi pazienti, Bianca, chi era una lepre molto audace, si appoggiò alla testa di Luca per toccare la stella. Finalmente riuscirono a toccarla.

La Prova dell’Ascolto

Il drago cantò una melodia antica in una lingua sconosciuta e chiese loro di ripeterla esattamente. Bianca, con le sue orecchie sensibili, ascoltò attentamente ogni nota e guidò Luca e Teo nel ricreare l’armonia perfetta. «Ascoltare non è solo sentire,» disse Bianca, «ma capire con il cuore.»

– La Prova dell’Allegria

Per l’ultima prova, il drago chiese loro di trasformare l’oscurità della grotta in luce usando solo la loro allegria. All’inizio sembrava impossibile, ma Luca iniziò a raccontare una barzelletta divertente che fece ridere Bianca e Teo. Poi iniziarono a ballare insieme come avevano fatto nella foresta, e presto risate e gioia riempirono la grotta, facendo brillare i cristalli più luminosi che mai.

– La Rivelazione dello Scettro

Soddisfatto, il Drago dell’Ombra si dissolse lentamente, lasciando al centro della stanza lo Scettro di Cristallo, che brillava con una luce calda e accogliente. Ma quando Luca lo prese tra le mani, accadde qualcosa di inaspettato: lo scettro si spezzò in tre frammenti luminosi che volarono verso Luca, Teo e Bianca.

Una voce gentile risuonò nella grotta:

«Lo Scettro non è un oggetto da possedere, ma un simbolo del potere che nasce dalla collaborazione e dall’amicizia. Ora portate questa luce nel mondo.»

Luca sorrise mentre sentiva un calore speciale nel cuore. Non aveva bisogno di diventare il mago più potente; aveva già trovato qualcosa di molto più importante: amici veri con cui condividere ogni avventura.

Il Ritorno a Valbruna


Quando tornarono al villaggio di Valbruna, gli abitanti rimasero stupiti nel vedere i tre amici illuminati da una luce magica. Luca raccontò loro tutto ciò che avevano imparato nella Grotta delle Luci Eterne e propose di creare un luogo speciale dove tutti potessero scoprire i propri talenti e lavorare insieme.

Con l’aiuto degli abitanti del villaggio, costruirono una grande scuola magica aperta a tutti i bambini (e anche agli animali parlanti come Bianca!). La scuola divenne famosa non solo per gli incantesimi insegnati, ma soprattutto per i valori di collaborazione, pazienza e allegria che venivano trasmessi.

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