C’era una volta, in un piccolo villaggio di campagna circondato da colline verdi e fiori colorati, una bambina di nome Sara. Ogni estate, non vedeva l’ora di andare a trovare i suoi nonni, che vivevano in una casa accogliente con un giardino pieno di piante e alberi da frutto. Sara amava passare le sue giornate a esplorare i campi vicini, a raccogliere fiori e a inventare storie fantastiche da raccontare ai suoi nonni.
Un giorno, mentre passeggiava nel mercato del villaggio, notò un banchetto che non aveva mai visto prima. Era decorato con stoffe colorate e oggetti strani. Tra questi, c’era una matita lucente, decorata con stelle e lune. Era così bella che Sara non poté resistere e decise di comprarla.
Quella sera, seduta in un tavolo accento alla sua nonna, Sara prese la matita e cominciò a scrivere nel suo quaderno. Ma mentre scriveva, la matita cominciò a brillare intensamente e a muoversi da sola. “Ciao, Sara! Io sono la Matita dei Sogni. Posso darti risposte a qualsiasi domanda tu abbia, ma solo se la domanda viene dal tuo cuore,” disse la matita con una voce melodiosa.
Sara, incredula, chiese: “Davvero? Allora, come posso diventare una grande scrittrice?”
La matita rispose: “Scrivi ogni giorno, anche solo per pochi minuti. Segui i tuoi sogni e non avere paura di sbagliare. La pratica ti renderà migliore!”
Sara seguì il consiglio e, giorno dopo giorno, scrisse nuove storie. Raccontava di avventure in mondi lontani, di animali parlanti e di regni incantati. Ogni sera, prima di andare a letto, leggeva le sue storie ai sua nonna, che ascoltavano con entusiasmo e la incoraggiavano a continuare.
Ma quando l’estate finì e tornò nella sua città, si sentì triste di lasciare i suoi nonni e il villaggio di campagna. La vita in città era molto diversa: i grattacieli, il traffico e il rumore sembravano opprimere i suoi sogni. Tuttavia, portò con sé la matita magica, decisa a usarla anche a scuola.
All’inizio dell’anno scolastico, Sara si sentiva nervosa. La sua nuova classe era piena di bambini che non conosceva, e temeva di non riuscire a scrivere come prima. Un giorno, la maestra assegnò un tema da scrivere. Sara si sentì bloccata e non sapeva da dove cominciare.
Così, si rivolse alla matita: “Matita, perché non riesco a trovare ispirazione?”
“Perché hai dimenticato di sognare,” rispose la matita. “Guarda intorno a te e lascia che la bellezza della vita ti ispiri!”
Sara si guardò attorno. Vide i suoi compagni di classe, i colori dei poster sulle pareti e la luce che entrava dalla finestra. Tornò al suo banco e cominciò a scrivere, lasciando fluire le parole. Scrisse di un viaggio in un mondo fantastico, dove gli alberi cantavano e gli animali danzavano. Le parole scorrevano come un fiume, e presto il foglio si riempì di frasi vivaci e immagini colorate.
Ma un giorno, la matita smise di brillare. Sara si preoccupò e chiese: “Matita, perché non rispondi più?”
“Ho bisogno che tu creda in te stessa,” rispose la matita. “Hai imparato tanto, e ora è il tuo momento di brillare. Le risposte sono dentro di te!”
Sara si sentì confusa, ma decise di provare. Iniziò a scrivere senza chiedere aiuto alla matita. Le parole fluivano liberamente e, per la prima volta, dopo tanto tempo si sentì veramente ispirata, come quando passegiava per esplorare I campi vicini in campagna.
Creò storie che parlavano di avventure, amicizia e coraggio.
Un giorno, la scuola organizzò un concorso di racconti. Sara decise di partecipare, ma non raccontò a nessuno della sua matita magica. Voleva dimostrare a se stessa di essere capace di scrivere senza aiuti. Si mise al lavoro, scrivendo e riscrivendo, cercando le parole giuste. Ogni volta che si sentiva bloccata, ricordava le parole della matita e si sforzava di trovare la sua voce.
Quando finalmente arrivò il giorno del concorso, Sara si sentiva nervosa ma determinata. Salì sul palco per leggere la sua storia, una storia che parlava di un drago gentile che aiutava i bambini del villaggio. Si sentì tremare le gambe, ma ricordò le avventure vissute con la matita e si ripeté: “Credi in te stessa.”
Dopo aver letto, il pubblico applaudì entusiasta. La giuria la proclamò vincitrice, e Sara si sentì felice e orgogliosa. Capì che la vera magia non proveniva solo dalla matita, ma anche dalla sua determinazione e creatività.
Da quel giorno, Sara continuò a scrivere, ma non usò più la matita magica. Sapeva che le risposte e l’ispirazione erano sempre state dentro di lei. La matita rimase un ricordo prezioso, un simbolo della sua crescita e del suo viaggio. Anche se non la usava più, sapeva che avrebbe sempre potuto contare su di essa nei momenti di difficoltà.
Sara divenne un’ottima scrittrice e iniziò a condividere le sue storie con i suoi compagni di classe. Ogni settimana, organizzava un piccolo gruppo di lettura dove tutti potevano condividere le proprie storie e ricevere feedback. I suoi amici la ammiravano e si ispiravano a lei, e così Sara si rese conto che la vera magia non era solo nella scrittura, ma anche nel condividere e nell’incoraggiare gli altri.
E così, Sara divenne una grande scrittrice, creando storie che ispiravano altri bambini a sognare e a credere in se stessi. La Matita dei Sogni rimase nel suo cuore, un promemoria che la vera magia è scoprire il potere che abbiamo dentro di noi e che, a volte, le risposte che cerchiamo sono già lì, pronte a essere scoperte.
E vissero tutti felici e contenti, con le storie che continuavano a volare come farfalle nel cielo.